(II Rapporto Pit Servizi 2002/2003)
PREMESSA
Quella che viene qui esposta è la quarta Relazione annuale sui rapporti tra consumatori e servizi di pubblica utilità in Italia elaborata, sulla scorta delle informazioni e dei dati raccolti nel corso del suo quarto anno di attività, da PiT Servizi (il servizio di tutela integrata dei diritti dei consumatori promosso dai Procuratori dei cittadini di Cittadinanzattiva nel 1999 con il patrocinio e il sostegno della Commissione Europea DG Sanco – tutela della salute e dei consumatori). Il titolo che abbiamo dato a questa edizione – I servizi di pubblica utilità: Authority e consumatori per una tutela integrata – rappresenta, in definitiva, il tema conduttore e al tempo stesso la principale via di uscita dai molteplici problemi che vengono segnalati nei materiali che verranno qui illustrati.
La Relazione, come noto, attinge principalmente al materiale raccolto ed elaborato attraverso il data base e la sala operativa centrale di PiT Servizi ma contiene un significativo contributo grazie ai dati e alle informazioni provenienti dal territorio nazionale, in particolare dai servizi d’informazione e assistenza aperti a Torino, Conegliano Veneto, Forlì, Cesena, Catania, Cagliari e Milano, dove nel corso dell’anno appena trascorso Cittadinanzattiva, grazie al sostegno del Ministero delle Attività Produttive2, sta promuovendo l’istituzione di servizi locali d’informazione, assistenza e intervento a favore dei consumatori. E’ opportuno ricordare che i dati che verranno presentati, pur non avendo alcuna pretesa di rilevanza dal punto di vista statistico, consentono però di individuare una serie di segnali, di “spie” o di indicatori delle più rilevanti situazioni critiche che sperimentano i consumatori allorquando essi entrano in contatto con i servizi di pubblica utilità. Il fatto stesso che si sia giunti alla IV relazione annuale fornisce numerosi elementi di confronto rispetto alla interpretazione fornita nei diversi anni al materiale raccolto e conferma che esso possa essere considerato come un termometro del rapporto tra i cittadini e i servizi presi in considerazione. E’ utile ribadire ancora una volta che questa relazione, in sintonia con il Movimento da cui proviene, viene elaborata dal punto di vista dei cittadini-consumatori e dunque ha volutamente una sua parzialità, non avendo per di più la pretesa di esaurire il complesso insieme di aspetti inerenti lo stato dei servizi di pubblica utilità nel nostro Paese. La quarta Relazione di PiT Servizi è divisa in due parti, completate da un appendice a dagli allegati. La prima parte fornisce lo scenario della relazione e si divide in due capitoli. Il primo capitolo fornisce la valutazione orizzontale dei servizi, dunque i principali elementi di valutazione alla luce delle cinque questioni poste (mancanza d’informazioni, conflittualità e scarsa qualità, gli ambiti più coinvolti dalle segnalazioni; i servizi oggetto delle proteste; l’accessibilità e la sicurezza; i principali fattori di sofferenza dei servizi). Il secondo capitolo fornisce invece alcune chiavi di lettura (liberalizzazione e paradossi; autorità si, purché vere; tutelati se ci riesci).
La seconda parte è dedicata all’analisi più specifica dei singoli settori ed è suddivisa invece in otto capitoli (energia, pubblica amministrazione, telecomunicazioni, servizi assicurativi, servizi bancari, trasporti, servizi postali, conclusioni e proposte). All’interno di ogni capitolo sono poi contenuti degli approfondimenti, riguardanti essenzialmente dei focus tematici, campagne ed iniziative condotte dai Procuratori dei cittadini del Movimento (nuovi contatori Enel ed emergenza estate; garante del contribuente; progetto Simpliciter realizzato con il Formez; tariffe telefoniche; procotocollo Rc auto; l’analisi civica dei contratti bancari Unicredit; il dossier “Mobilità ad ostacoli; le barriere architettoniche abbattute negli uffici postali).
In appendice sono ospitate, infine, informazioni generali sulla struttura centrale del PiT Servizi e sui servizi locali d’informazione, assistenza e intervento che i collegi dei procuratori dei cittadini stanno attivando all’interno delle Assemblee locali di Cittadinanzattiva.
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